“In azienda vediamo il benessere nostro e dei nostri colleghi come una grandissima opportunità”. 

Queste le parole di Luca Franzi, Presidente Esecutivo Aon Advisory & Solutions, durante la prima edizione della Aon Wellbeing Week 2024: l’evento sul benessere aziendale promosso dalla Divisione Health & Benefits di Aon Italia che ha delineato una nuova dimensione del wellbeing. 

Diversi momenti di benessere, un evento unico 

Tre giorni riservati ai nostri dipendenti, coinvolti in attività legate al benessere in tutte le sue dimensioni. Un evento finale aperto a clienti, prospect e partner  fatto di speech, dialoghi ed esperienze dirette di benessere, che ha incrociato la visione del mondo HR con i bisogni emergenti delle persone, la tecnologia con i dati e le esperienze.
La prima edizione della Aon Wellbeing Week si chiude con un bilancio molto preciso di cosa voglia dire oggi stare bene in azienda: 

  1. L’ascolto dei dipendenti e un approccio data-oriented da parte dei manager HR è fondamentale per comprendere le esigenze emergenti della popolazione aziendale e strutturare iniziative di benessere efficaci.
  2. È necessaria la realizzazione di un ecosistema aziendale più stimolante, che incentivi il senso di appartenenza e la partecipazione attiva, con sguardo previdenziale al futuro e attenzione alla sostenibilità umana.

I dati al servizio delle persone

Questo l’elemento comune a molti degli interventi che hanno animato la giornata conclusiva. 

Abbiamo analizzato i 5 trend che interessano e interesseranno gli HR manager nel corso del 2024, con un focus su: 

  • massimizzazione dell’impatto delle iniziative, con minori costi;
  • ascolto dei bisogni della popolazione aziendale attraverso un approccio data-oriented;
  • equità e trasparenza nelle retribuzioni, che non sono più un tabù nelle generazioni più giovani;
  • centralità dell’intelligenza artificiale e necessità di valorizzarne le potenzialità, lavorativa;
  • correlazione tra benessere delle persone e performance dell’azienda.

Il Wellbeing è riconosciuto oggi come priorità dagli HR di tutto il mondo, ma si rende necessario trasformare le intenzioni in fatti concreti. A supporto di questa tesi anche i risultati della Global Wellbeing Survey 2023 portati sul palco da Cecilia Exacoustos, Head of Wellbeing di Aon Italia: l’83% delle aziende ha in atto una strategia di wellbeing ma solo il 41% ne possiede una integrata nella strategia aziendale stessa.

A Emmanuele Massagli Presidende dell’AIWA (Associazione Italiana Welfare Aziendale) il compito di riflettere sul futuro del Welfare: sarà ancora inteso come un sostegno al reddito o verrà riscoperto come una misura di natura sociale e con funzione sociale? AIWA, scommette su quest’ultima dimensione come opportunità per avere un ruolo futuro non solo nell’organizzazione aziendale, ma anche nel panorama normativo e legislativo. 

Sul palco poi le aziende e la loro visione di Wellbeing. Abbiamo parlato di sicurezza psicologica e accettazione del fallimento, di flessibilità ed equilibrio vita-lavoro, di benessere come autorealizzazione. 

Testimonianze di azioni concrete, dunque, che le aziende mettono in atto per ottimizzare il tempo personale dei dipendenti e soddisfarne i desiderata.

Ripercorri i contenuti dell’evento

Cambiare l’esperienza del benessere

Come rendere allora migliore l’esperienza della popolazione aziendale? Una risposta strategica è stata data da Andrea Canonico, Head of Welfare Solutions, e Claudio Giambelli, Head of Employee Benefits di Aon Italia: attraverso i dati, attraverso l’ascolto

Da questi due elementi siamo partiti per raccogliere il punto di vista delle aziende: con un sondaggio live abbiamo interrogato la platea della Aon Wellbeing Week 2024 su alcuni punti cruciali per le organizzazioni, raccogliendo numeri utili a delineare lo stato attuale del benessere e del welfare aziendale, quindi dei servizi e dei benefit garantiti ai dipendenti.

Oggi in azienda convivono fino a cinque generazioni, con visioni e bisogni differenti, da ascoltare e capire. Solo così le organizzazioni possono intervenire efficacemente sulla attraction e talent retention, la criticità che accompagna il 48% delle aziende che hanno partecipato al sondaggio.  

Ascoltare i dipendenti, comprenderne le esigenze e strutturare piani di comunicazione adeguati è quindi la soluzione per incentivare la partecipazione e il senso di appartenenza a un ecosistema protetto e stimolante come quello aziendale.

Un personale che non si sente parte di un progetto diventa infatti un dispendio, anche in termini economici: come ha ricordato Romina Colciago, Head of Health & Benefits Strategy di Aon Italia, uno studio Gallup del 2022 dimostra che il “quiet quitting” e il disimpegno costano a livello globale circa 7,8 trilioni di dollari, l’11% del PIL. 

Cosa vuol dire questo dato? Se in passato il riconoscimento retributivo era funzionale all’engagement del dipendente, oggi il benessere ha la meglio su ogni variabile, chiamando in campo il concetto ormai imprescindibile di sostenibilità umana. A tal proposito Olga Pagliaroli, Head of Talent Solutions di Aon Italia, ci parla di “disponibilità emotiva” con riferimento al bisogno delle persone di sentirsi parte di un progetto con un impatto rilevante per il successo dell’organizzazione. Una nuova idea di engagement e una nuova funzione, più attiva e partecipata anche in ottica previdenziale.  Una recente indagine della Federazione mondiale delle assicurazioni ha infatti valutato quali saranno i rischi con maggiore influenza sul mercato, individuando nel gap previdenziale sul pensionamento una minaccia a cui Claudio Pinna, Head of Wealth di Aon Italia, invita a far fronte anche attraverso una sensibilizzazione dei dipendenti.

Verso un nuovo futuro delle organizzazioni, un nuovo modo di “stare bene in azienda”.

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