Quali sono i fattori che stanno cambiando la mobilità globale delle persone? La mobilità globale si è evoluta enormemente negli ultimi due anni: partendo dalle restrizioni in termini di viaggi sia personali che professionali, i datori di lavoro si trovano ora ad affrontare nuove sfide legate a temi quali l’inflazione globale, la crisi energetica e questioni belliche. 

Leggi l’approfondimento e scopri i risultati dell’International People Mobility Report 2023 di Aon! 

Lavoro da remoto e all’estero: cosa è cambiato 

Il primo dato significativo che si registra è un netto cambiamento nel panorama della mobilità del personale impiegato in Europa, di cui contenimento dei costi e policy ESG sono due dei fattori determinanti. A livello globale, il lavoro da remoto è aumentato dopo la pandemia di COVID-19, mentre i viaggi di lavoro stanno diminuendo. Inoltre, lavorare dall’estero non risulta essere più così semplice come in passato: questo perché i vari Paesi europei hanno emanato leggi e restrizioni aggiuntive per gli international remote workers, inducendo le grandi aziende a riconsiderare le proprie policy.  

Mobilità e viaggi di lavoro: benessere, sicurezza economica e contenimento dei costi come tematiche principali 

Rispetto alle problematiche principali dei viaggi di lavoro, negli anni passati benessere e sicurezza dei dipendenti rappresentavano gli elementi chiave che influivano sulla mobilità. Sebbene questi argomenti siano ancora tra i primi tre fattori del 2023, secondo il report di Aon i datori di lavoro analizzano con maggiore attenzione anche il contenimento dei costi e policy ESG – un trend che si protrarrà nel lungo termine anche a seguito di fattori come la stabilità finanziaria e le questioni geopolitiche. 

Le nuove politiche di immigrazione influenzano la mobilità globale 

Aon prevede cambiamenti significativi rispetto alla mobilità globale anche a causa delle nuove politiche di immigrazione: nei prossimi anni, ad esempio, alcuni Paesi potrebbero attuare ancora più restrizioni in termini di immigrazione, mentre altri introdurre modalità e sistemi per attrarre lavoratori e imprenditori sempre più qualificati.  

Full remote work e flessibilità lavorativa minore che in pandemia 

Oggi lavorare da un’isola tropicale è molto più complicato e decisamente meno comune di quanto non lo fosse durante la pandemia. La maggior parte dei governi ha promulgato leggi e aggiornato politiche che regolano il lavoro da remoto a livello internazionale, mentre i datori di lavoro sono diventati meno flessibili con i lavoratori a distanza. In relazione a questo, il 50% dei dirigenti afferma che il lavoro da remoto a livello internazionale nella propria azienda è un’opzione in calo rispetto al 63% dello scorso anno.   

Viaggiare come opportunità di business per esigenze commerciali, di istruzione e formazione 

Tra il 2022 e il 2023 si è registrato un significativo cambiamento rispetto alla tematica del viaggio, inteso come opportunità estesa ad ogni funzione aziendale. I viaggi risultano essere necessari e quindi prioritari per esigenze commerciali e dirigenziali, ma vengono ritenuti altrettanto importanti per esperienze di istruzione e formazione. Nonostante questo, quasi un’organizzazione su cinque (19%) non ha ancora definito quando reintrodurrà le trasferte dedicate all’apprendimento sul lavoro, suggerendo che la trasferta sia stata sostituita in modo quasi permanente da altre soluzioni, come le videoconferenze

Belgio e Paesi Bassi come promotori del lavoro da remoto 

Dalla ricerca è emerso anche che Paesi Bassi e Belgio sono tra i paesi più propensi a consentire il lavoro internazionale da remoto, mentre Italia e Spagna sono tra quelli più restii. Questo dato potrebbe essere il risultato di una diversa cultura lavorativa locale, oppure potrebbe essere legato ad una differenza di tipologie di aziende prese in considerazione, con un maggior numero di multinazionali rappresentate dagli intervistati nei Paesi Bassi e Belgio.  

Scopri tutti gli approfondimenti in materia di mobilità e lavoro 

I risultati del Report IPM 2023 di Aon analizzano il modo in cui i dirigenti rispondono al ripristino della libertà di movimento, gestendo al contempo le priorità aziendali in materia di viaggi, incarichi all’estero e lavoro da remoto internazionale. Offrono, inoltre, spunti e dati per i datori di lavoro che desiderano analizzare il proprio approccio alla mobilità internazionale, al fine di comprendere meglio gli sviluppi del mercato e prendere decisioni migliori per i propri dipendenti e clienti.  

Per accedere al report completo 

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