La Global Risk Management Survey di Aon è l’indagine biennale condotta dal Gruppo a livello internazionale per misurare la percezione dei principali rischi da parte del top management delle aziende di tutti i settori.

L’ottava edizione ha coinvolto

In Italia il report è stato realizzato con il contributo di 164 intervistati, il 7% del campione totale. L’81% dei partecipanti opera in aziende private, il 6% in aziende pubbliche, il 5,5% in aziende a partecipazione statale o altro, mentre l’1,8% in organizzazioni no profit. I principali settori coinvolti nel sondaggio a livello nazionale sono: Industriale e Manifatturiero (20%), Financial Institutions (14%), Energy, Utilities & Risorse Naturali (12,8%), Agricoltura, Food & Beverage (9,8%) e Trasporti & Logistica (6,7%).

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La classifica dei primi 10 rischi percepiti riflette fortemente il panorama attuale, in particolare il COVID-19 e il suo impatto sulle organizzazioni. La pandemia ha fatto emergere “nuovi” rischi così come minacce già note che sono diventati ancora più insidiose: ad esempio la business interruption, il cyber risk, l’incremento del prezzo delle materie prime, la crisi economica e il danno reputazionale. In un contesto di mercato difficile, questo sta mettendo alla prova la capacità delle aziende di gestire la volatilità e di prendere decisioni migliori.

I primi 10 rischi nel mondo

I primi 10 rischi in Italia

La classifica italiana dei rischi si discosta di poco da quella globale, citando come elementi distintivi solamente la maggiore velocità nei cambiamenti dei fattori di mercato e il rischio credito della controparte.

L’interruzione dell’attività è al primo posto tra le preoccupazioni per le aziende italiane (al secondo posto a livello globale). I lockdown indotti dalla pandemia, insieme a un profilo di minaccia in continua evoluzione, hanno contribuito a renderlo presente in tale posizione nella classifica. È intrinsecamente legato a tutti gli altri 10 rischi principali, inclusi Problematiche relative a distribuzione, Rischio normativo e Rischio pandemico.

In seconda posizione troviamo il rischio cyber, dovuto all’incremento considerevole del numero di attacchi che si stanno verificando in tutto il mondo. L’utilizzo massivo della tecnologia ha consentito alle aziende di continuare ad operare, ma allo stesso tempo ha creato maggiori potenziali vulnerabilità per la sicurezza delle organizzazioni. Il cyber risk è il rischio globale numero 1 attuale e previsto per il futuro, la sua posizione più alta di sempre. È inoltre presente nella lista dei primi 10 rischi di ogni area geografica, settore e tipologia di intervistato.

Il COVID-19 ha innescato una recessione economica globale, assicurando quindi che la crisi economica/lenta ripresa si trovi al terzo posto nel sondaggio.

I maggiori rischi percepiti per il futuro a livello globale

Rispetto all’ultima indagine del 2019, dove il rischio pandemico si collocava al 60° posto, ora lo troviamo, senza sorpresa, in ottava posizione.

Confronto rischi in Italia 2021 vs 2019

Il report evidenzia, inoltre, i rischi maggiormente percepiti per settore ed area geografica, così come le perdite associate, le azioni di mitigazione per ciascuno rischio della top ten e alcuni rischi sottostimati (come il cambiamento climatico, gli ESG, l’incapacità di attrarre o trattenere talenti e la responsabilità degli amministratori – D&O risk).

Per maggiori informazioni consulta il report globale completo cliccando qui

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