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La centralità della compliance alla normativa Antitrust: un imperativo costante!

Perché è importante adeguarsi?

In un contesto economico e normativo in continua evoluzione, le aziende di ogni settore si trovano a dover affrontare sfide sempre più complesse alcune delle quali richiedono la necessità di analizzare, valutare e gestire i rischi anticoncorrenziali per la tutela dei consumatori e del mercato.

Con il termine Antitrust si fa riferimento all’insieme di leggi e regolamenti progettati per promuovere la concorrenza leale e prevenire pratiche monopolistiche e anticoncorrenziali, con l’obiettivo di garantire l’efficienza e l’equità dei mercati.
La normativa Antitrust rimane centrale per le imprese di ogni settore e dimensione, perché:

  1. Favorisce un mercato competitivo, limitando la concentrazione eccessiva di potere economico da parte di singoli operatori, incentivando innovazione, qualità e prezzi accessibili;
  2. Protegge i consumatori da pratiche commerciali sleali, come la fissazione dei prezzi o la limitazione dell’offerta;
  3. Salvaguarda le pari opportunità competitive, anche per le piccole e medie imprese, evitando distorsioni generate da comportamenti escludenti o da abusi di posizione dominante;
  4. Contrasta le condotte scorrette nelle piattaforme digitali, che in un mercato sempre più globalizzato possono incidere significativamente sull’equilibrio competitivo.

Le principali aree di rischio

L’elenco dei principali illeciti antitrust aiuta a comprendere quali sono i rischi che le Organizzazioni sono chiamate a valutare e gestire:

Cartelli:

accordi tra concorrenti per fissare i prezzi, limitare la produzione, ripartire i mercati o manipolare gare d’appalto – tra le violazioni più gravi delle leggi Antitrust

Abuso di posizione dominante:

utilizzo improprio del potere di mercato per ostacolare la concorrenza, ad esempio tramite prezzi predatori, restrizioni commerciali o discriminazioni.

Fusioni e acquisizioni anticoncorrenziali:

operazioni che riducono in modo significativo la concorrenza. Le autorità possono intervenire bloccando o condizionando tali operazioni.

Accordi verticali restrittivi:

pratiche tra imprese su livelli diversi della filiera (es. produttore-distributore) che limitano la concorrenza, come la fissazione dei prezzi di rivendita o le clausole di esclusiva.

Pratiche commerciali sleali:

comportamenti che alterano la leale concorrenza, come la diffusione di informazioni ingannevoli, la violazione della proprietà intellettuale o strategie di marketing fuorvianti.

Un contesto normativo sempre più stringente

Le autorità antitrust di tutto il mondo stanno adottando interventi sempre più stringenti per garantire la concorrenza leale nei mercati:

  • Sanzioni e multe: le autorità antitrust impongono sanzioni e multe significative alle imprese che violano le leggi sulla concorrenza, che possono raggiungere cifre molto elevate (a seconda della gravità della violazione, delle dimensioni dell’impresa coinvolta e della giurisdizione), dissuadendo le imprese dal partecipare a pratiche anticoncorrenziali.

La media delle sanzioni nell’ultimo triennio applicate dall’Autorità italiana risulta pari a:

  • Intese restrittive: circa 12 milioni di euro
  • Abuso di posizione dominante: circa 15 milioni di euro
  • Concentrazioni non autorizzate: circa 60.000 euro

Nel contesto internazionale, le sanzioni hanno colpito sia le grandi imprese sia le piccole e medie imprese:

  • Google (2018): sanzione da 4,34 miliardi di euro per abuso di posizione dominante nei sistemi operativi mobili;
  • Apple (2013): multa da 450 milioni di dollari per il suo ruolo in un cartello sui prezzi degli e-book;
  • Telecom Italia (2020): sanzione da 116 milioni di euro per condotta escludente verso i concorrenti.

 

In Italia, i settori che recentemente hanno subito interventi da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sono:

  • Blocco di fusioni e acquisizioni: le autorità antitrust analizzano in modo approfondito le operazioni di M&A per valutarne l’impatto sulla concorrenza, con possibilità di blocco o di imposizione di condizioni correttive.
  • Indagini e ispezioni: condotte presso imprese sospettate di violazioni, comprendono raccolta documentale, interviste e acquisizione di prove.
  • Rimedi strutturali e comportamentali: le autorità possono richiedere modifiche organizzative o operative per ripristinare condizioni di concorrenza e trasparenza nel mercato.
  • Cooperazione internazionale: le agenzie antitrust collaborano a livello globale, condividendo informazioni e coordinando le azioni di enforcement.
  • Focus sul digitale: crescente attenzione verso le piattaforme tecnologiche, con interventi volti a contrastare abusi di posizione dominante nei mercati online.

Interventi delle Autorità e rischio reputazionale

Oltre al rischio sanzionatorio, gli illeciti antitrust generano impatti reputazionali rilevanti, tra cui:

  • Perdita di fiducia da parte di clienti, partner e investitori, con potenziali effetti negativi su vendite e opportunità di business.
  • Esposizione mediatica: attenzione da parte della stampa e dell’opinione pubblica che può compromettere l’immagine aziendale.
  • Clima interno: impatti sul morale e sulla produttività del personale.

Alla luce di quanto delineato, l’AGCM incoraggia le organizzazioni a raggiungere un maggior livello di consapevolezza mediante l’adozione l’adozione di Programmi di Compliance Antitrust, proporzionati alle dimensioni, premiando le imprese dotate di presìdi strutturati con riduzioni delle sanzioni in caso di violazioni non intenzionali.

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Per esigenze più ampie, Aon offre un servizio completo di implementazione del programma antitrust, che prevede:

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Risk assessment:

identificazione dei principali scenari di rischio (intese, abusi, concentrazioni)

Gestione dei rischi:

definizione di misure preventive e correttive

Elaborazione del programma antitrust:

policy, codici di condotta e linee guida operative

Monitoraggio continuo:

strumenti per l’aggiornamento e la valutazione periodica

Formazione:

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I benefici per la tua organizzazione

  • Compliance alle normative e best practice: aiutiamo le aziende a mantenere il passo con le normative nazionali e internazionali e con le delibere delle Autorità, identificando le azioni preventive da implementare affinché tutte le attività risultino conformi agli standard legali richiesti.
  • Gestione del rischio sanzionatorio: minimizziamo il rischio di incorrere in sanzioni legali significative grazie a un sistema di compliance solido e strutturato.
  • Miglioramento del sistema di controllo interno: ottimizziamo i processi aziendali, favorendo un ambiente di lavoro più sicuro, trasparente e conforme, riducendo i margini di errore e i rischi operativi.
  • Protezione e miglioramento della reputazione: rafforziamo la compliance non solo per prevenire i rischi legali, ma anche per promuovere una reputazione aziendale solida, riconosciuta da stakeholder interni ed esterni per affidabilità e trasparenza.
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Per maggiori informazioni, contatta Silvia Galetti, Responsabile dell’area Compliance, Aon: silvia.galletti@aon.it