Home » Wellbeing aziendale: cos’è e perché è importante

Wellbeing aziendale: cos'è e perché è importante

Negli ultimi anni il mercato del lavoro ha subito radicali modifiche, sia in termini di approccio delle nuove generazioni, sempre più attente alle tematiche di Corporate Wellbeing, sia in termini di comportamento organizzativo, improntato alla retention dei dipendenti in un contesto sempre più fluido e flessibile. Alcune delle misure adottate per fronteggiare la pandemia e il new way of working come l’adozione su larga scala di iniziative per la promozione del Work Life Balance, con il lavoro da remoto e lo smart working, per molti lavoratori hanno avuto come effetto un ripensamento degli equilibri tra lavoro e vita privata, e hanno portato a cambiare punto di vista, prestando maggiore attenzione al proprio benessere e alla qualità degli ambienti di lavoro.

Per risultare attrattive per i nuovi talenti, lavorare sulla retention delle proprie persone ed essere leader di settore è necessario che le organizzazioni investano risorse nella costruzione e implementazione di una strategia di Corporate Wellbeing.

Cosa si intende per Corporate Wellbeing?

Il Corporate Wellbeing ha l’obiettivo di migliorare il benessere delle persone in azienda, sia dal punto di vista professionale, che dal punto di vista personale. Grazie al Corporate Wellbeing vi è una nuova prospettiva della persona in azienda, che diventa attore principale del business e che quindi richiede un investimento in senso olistico.

Si tratta di un nuovo punto di vista articolato e che ha come base cinque pilastri:

Pilastro Fisico

Quelle azioni che permettono di affrontare al meglio le sfide di ogni giorno e di restare in salute anche nel lungo periodo.

Pilastro Emozionale

Fondamentale per riuscire ad equilibrare la sfera sentimentale per affrontare nel modo migliore le sfide di ogni giorno.

Pilastro Sociale

Ossia il senso di appartenenza ad una rete di persone che permetta all’individuo di avere uno scopo e di sentirsi parte attiva di una comunità.

Pilastro Finanziario

Inteso come la capacità di gestire con sicurezza la propria vita, pianificando il futuro e affrontando gli imprevisti che ci riserva la quotidianità.

Pilastro Organizzativo

Ossia la consapevolezza di essere inserito in un ambiente accogliente ed inclusivo in cui sentirsi libero di esprimere il proprio potenziale e accrescere le proprie competenze.

Per creare un ambiente che favorisca il benessere delle persone, le organizzazioni devono lavorare su più piani, partendo da una strategia volta a costruire una cultura basata sulla collaborazione, sull’inclusione di team e persone e sull’implementazione di iniziative volte a colmare i gap tra bisogni e strumenti.

La costruzione di una Strategia di benessere e l’implementazione di iniziative parte dall’ascolto attivo delle persone, sia in termini di livelli di benessere che di bisogni. È solo confrontandosi con il mercato e con le proprie persone, infatti, che si possono adottare misure di benessere mirate e realmente efficaci, in ottica di risposte e ottimizzazione delle risorse.

Se fino all’ingresso delle Generazione X in azienda, i principali drivers erano stabilità e retribuzione, con l’accesso al mondo del lavoro delle nuove generazioni, le principali leve di attraction e retention sono da ricercare principalmente nella coerenza tra valori aziendali e valori individuali, nel perseguimento del benessere e nella valorizzazione delle competenze.

Secondo l’H&B Benefits and Trends Report Italia 2024 le aziende che hanno strategie di Wellbeing e le comunicano ai dipendenti hanno in media un:

+52%

sui tassi di engagement superiori al 75%

+25%

sui tassi di turnover inferiori al 5%

+30%

sui tassi di assenteismo inferiori al 3%

Per le aziende è sempre più necessario, quindi, mettere le persone al centro e promuovere una cultura aziendale basata su valori positivi come fiducia, collaborazione, comunicazione aperta, ascolto e senso di appartenenza.

Corporate Wellbeing e employer branding

  1. Creare un ambiente ritagliato su misura per rispondere alle esigenze professionali e personali dei dipendenti produce effetti positivi sia internamente, in ottica di retention ed engagement delle persone, che esternamente, in ottica di attraction, brand reputation ed employer branding.

Quando si parla di employer branding si fa riferimento alla capacità di un’organizzazione di dare valore al proprio brand e immagine aziendale nei confronti di potenziali candidati e talenti.

La presenza di un ambiente di lavoro che incentiva e incoraggia tutti i pilastri del Wellbeing è una leva strategica e si traduce concretamente in:

  • Maggiore retention ed attraction dei talenti
  • Migliore Employee Value Proposition
  • Migliore posizionamento sul mercato
  • Avere una Strategia definita di Corporate Wellbeing, in definitiva, contribuisce a migliorare l’immagine e la reputazione dell’azienda in modo diretto e indiretto.

Non bisogna poi trascurare un altro aspetto legato all’adozione di un approccio strategico orientato al Wellbeing: la presenza di benefits e iniziative per il benessere dei dipendenti può aiutare l’azienda a raggiungere gli obiettivi di Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR); infatti questi possono essere rendicontati nei Bilanci di Sostenibilità Aziendale e nei report di Sostenibilità, migliorando di conseguenza la brand reputation verso gli stakeholders interni ed esterni.

Wellbeing aziendale e Welfare aziendale

Il legame tra Wellbeing e Welfare è molto stretto: le iniziative di Welfare aziendale sono infatti uno degli strumenti a disposizione delle aziende per dare concretezza alle iniziative di Wellbeing.

Un programma di Welfare ben strutturato riesce a coprire gran parte dei pilastri sui quali si basa il Wellbeing aziendale. Si possono infatti adottare misure:

  • Per il Benessere Fisico dei dipendenti, come convenzioni con centri sportivi, la creazione di una palestra aziendale, la fornitura di un’assicurazione sanitaria integrativa o la disponibilità di reti sanitarie a prezzi vantaggiosi
  • Per il Benessere Emozionale, con convezioni e strumenti di sostegno per la Salute Mentale e per il miglioramento del work-life balance, come la convenzione con asili nido aziendali, sostegno alle spese di cura e accudimento di bambini e anziani, permessi retribuiti e congedi aggiuntivi rispetto a quelli previsti per legge o la possibilità di lavorare da remoto
  • Per il Benessere Finanziario, con Flexible e Fringe Benefit che vanno a integrare la retribuzione, network di scontistiche, o supporto all’educazione finanziaria e previdenziale
  • Per il Benessere Organizzativo, nelle aree di crescita e sviluppo personale, con corsi o la partecipazione alle spese per attività di formazione
  • Per il Benessere Sociale, come permessi per partecipare ad iniziative di volontariato o l’organizzazione di eventi solidali in azienda.

Sono tante le iniziative implementabili all’interno di una strategia più ampia, attuabili per migliorare il clima aziendale e per far sì che i dipendenti si sentano compresi e supportati come persone prima ancora che come lavoratori. In questo senso assume grande importanza la capacità di osservazione dell’azienda.

Una Strategia di Wellbeing efficace, non dovrebbe basarsi su un approccio top down, ma piuttosto essere frutto dell’ascolto e della comprensione dei bisogni espressi dalle persone.

Pianificare survey e momenti di raccolta dati delle esigenze delle persone è la modalità più efficace per individuare aree di bisogno, in modo trasversale all’azienda e per cluster di popolazione. Un approccio data driven permette inoltre di massimizzare sforzi e implementare investimenti su soluzioni mirate.

Il numero di aziende che decide di implementare una Strategia di Wellbeing è in continua crescita, sia tra le aziende più grandi sia tra le PMI.

In Italia le organizzazioni che hanno deciso di integrare una più ampia strategia di Wellbeing è in continua crescita con il 76% delle aziende che ha implementato una strategia – secondo l’Aon H&B Benefits and Trends Report Italia 2024 – con un aumento di 43 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

I segnali raccolti da Aon fanno ben sperare relativamente all’adozione generalizzata di questo approccio nell’immediato futuro, sia perché le iniziative di Wellbeing sono considerate una delle principali priorità da parte delle aziende a livello globale, sia perché è in costante crescita la consapevolezza relativamente all’importanza strategica di queste ultime.

Come sviluppare il Wellbeing nella propria azienda

Come abbiamo visto finora, quando si parla di Wellbeing si fa riferimento a un concetto ampio e sfaccettato, che presuppone un forte impegno dell’azienda per riuscire a supportare i dipendenti e a migliorare le loro condizioni di vita.

Se si vuole iniziare a sviluppare una strategia di Wellbeing all’interno dell’azienda le tre aree su cui intervenire sin da subito sono:

  • La creazione di un ambiente di lavoro sicuro e accogliente
  • La selezione delle misure di sostegno più adeguate a favorire il benessere delle persone
  • La messa a punto di un piano di Welfare e Wellbeing personalizzato.

Considerando che i dipendenti trascorrono circa un terzo della loro giornata sul luogo di lavoro, è facile comprendere quanto la qualità di questo ambiente incida sul benessere complessivo della persona e sul mantenimento di uno stato psicofisico ideale. Affinché l’ambiente di lavoro garantisca il benessere c’è bisogno che sia sicuro, che si respiri un’atmosfera collaborativa e inclusiva e che il clima sia improntato alla collaborazione e alla fiducia.

Per mantenere alto il livello qualitativo dell’ambiente di lavoro le aziende possono intervenire, ad esempio, per rafforzare la cultura aziendale e i propri valori, per attuare strategie di diversity, equity e inclusion e per ridurre i rischi presenti in azienda, attraverso interventi mirati al risk assesment e al risk management.

Ascoltare i bisogni dei dipendenti e favorire il dialogo e l’emersione dei bisogni delle risorse umane è importante per riuscire a individuare le dimensioni del Wellbeing su cui concentrare maggiormente l’attenzione e per selezionare le misure di intervento più adatte alla propria realtà.

Le aziende che vogliono iniziare a beneficiare dei vantaggi delle iniziative di Wellbeing e migliorare il benessere del capitale umano trovano in Aon un partner esperto e affidabile. Sia che siano già stati adottati programmi di Welfare, sia che si parta da zero, Aon affianca le imprese per lo sviluppo di un piano di Wellbeing aziendale completo ed efficace. Grazie a un approccio data driven, Aon parte dalla valutazione del livello di partenza di Wellbeing (Aon Wellbeing Assessment), misura il livello di maturità dell’impresa (Aon Global Wellbeing Maturity Index) e procede con lo sviluppo, l’implementazione e la comunicazione di strategie di Wellbeing e di Welfare aziendale personalizzate.