Il Welfare aziendale ha superato anche la prova dell’emergenza sanitaria, in quanto nemmeno la pandemia da COVID-19 è riuscita a frenare un fenomeno che è ormai in rapida crescita da molti anni. Eppure il percorso per un suo pieno sviluppo è ancora lungo. Questo è quanto emerge dall’ultima indagine condotta da Censis ed Eudaimon, che ha stimato che se il Welfare aziendale venisse esteso a tutte le realtà del settore privato italiano potrebbe generare un valore di circa 53 miliardi di euro.

Il Welfare aziendale, infatti, oltre ad aumentare l’engagement dei dipendenti e a contribuire al miglioramento della consapevolezza del brand, agisce positivamente sui costi delle aziende, favorendo la sussidiarietà delle imprese nei confronti dei dipendenti e della comunità di riferimento. Ecco perché la possibilità di estendere tutti questi vantaggi alle realtà produttive, comprese le piccole e medie imprese che compongono il tessuto socio-economico italiano, diventa un aspetto fondamentale per sostenere la ripresa del Paese.

Si tratta di una convinzione sostenuta anche da molte aziende. Dal rapporto redatto da Censis ed Eudaimon, infatti, ben l’87,2% dei responsabili delle Risorse Umane aziendali afferma che il fenomeno del Welfare avrà un ruolo sempre maggiore in futuro. E anche i lavoratori la pensano allo stesso modo, considerando che ben il 77,4% vorrebbe che le misure di Welfare aziendale venissero potenziate nel prossimo futuro o attivate, laddove ancora inesistenti.

Sembra quindi che il Welfare aziendale possa essere una risposta all’emergenza socio-economica che stiamo affrontando, sostenendo la domanda di servizi all’interno della comunità e incentivando i consumi e la ripresa delle attività economiche. Dopo la pandemia, la situazione che ci ritroveremo ad affrontare sarà infatti ben diversa rispetto al periodo precedente al 2020 e le aziende avranno sempre più bisogno di un sistema adeguato in grado di rispondere alle esigenze di protezione delle persone.

Per sfruttare però a pieno questo potenziale, è necessario un cambio di passo, con la realizzazione di un nuovo paradigma che sia in grado di includere all’interno di questo fenomeno anche le piccole e medie imprese, ancora troppo spesso escluse. Ad invertire la rotta dovranno pensarci anche le parti politiche, che dovranno essere pronte a sostenere le misure di Welfare come leva di sviluppo e creazione di valore: saranno necessarie riforme e nuove risorse, così da trasformare i 53 miliardi di Euro di valore potenziale in valore concreto per il sistema produttivo italiano.

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