In questo momento storico l’esigenza più pressante per le aziende è poter contare su una forza lavoro resiliente. È fondamentale avere dipendenti flessibili, che si sentano sicuri, produttivi e motivati nel loro lavoro e che sappiano adattarsi rapidamente al cambiamento.

Il report Rising Resilient di Aon indica che la resilienza della forza lavoro è il risultato degli investimenti che l’azienda effettua in iniziative per la salute e il benessere del proprio personale, e non consiste semplicemente in un investimento economico. L’approccio al benessere deve essere allineato alle necessità della forza lavoro, ben comunicato ed integrato in un ambiente lavorativo che alimenti la resilienza del personale in maniera continua.

Anche se si parla di salute e benessere da molto tempo, finora la connessione con la resilienza della forza lavoro non è stata così evidente. La pandemia da COVID-19 ha però acceso i riflettori sulla resilienza della forza lavoro in un modo che non avevamo mai visto prima: i manager sono molto più consapevoli della fragilità dei dipendenti e di quanto il successo dell’azienda dipenda dalla loro salute e dal loro benessere economico. Le persone che non danno la priorità alla propria salute e al proprio benessere potrebbero essere più vulnerabili alle malattie croniche (cancro, diabete, cardiopatia) e, nel caso di COVID-19, a conseguenze più gravi, se contraggono tale patologia. L’importanza dei disturbi della salute mentale come la depressione – che da sola si stima costi all’economia globale oltre 1 trilione di dollari – è stata riconosciuta più di recente ma, anche in questo caso, la pandemia ha reso più evidente il problema. Sembra quasi impossibile pensare che in passato fosse difficile convincere i manager che tenere conto del benessere è ben più di un mero esercizio di forma. Eppure lo era, e per alcuni lo è ancora.

Quando abbiamo iniziato questa conversazione sulla resilienza della forza lavoro in Aon, non potevamo prevedere quanto sarebbe diventata significativa e quanto rapidamente e bruscamente avrebbe assunto rilevanza.

I leader aziendali avevano già di fronte numerose sfide: dai potenziali danni al brand e alla reputazione, fino alla persistente complessità dell’acquisizione, la fidelizzazione e lo sviluppo di talenti, in un’epoca di cambiamento sempre più rapido. Tuttavia, molte di queste sfide risultano quasi insignificanti se paragonate a quelle derivanti dal rallentamento economico globale causato da COVID-19. In questo panorama, i nostri esperti hanno scoperto che “benessere” è un concetto spesso male interpretato: è visto come importante eppure nebuloso, difficile da collegare a valori aziendali tangibili. In qualche modo questo non sorprende considerando che, nonostante quasi tutti i datori di lavoro offrano un supporto per il benessere fisico ed emotivo dei dipendenti, solo il 30% dei dipendenti è resiliente. Eppure, come mostra il nostro report, il benessere è una parte importante della soluzione alle sfide che tutte le aziende affrontano oggi ed è un fattore chiave per creare resilienza. In misura variabile nelle diverse parti del mondo, le Organizzazioni sono obbligate a investire nella salute e nel benessere del proprio personale e a prendersene cura. Un aspetto della sfida è orientare la conversazione per non considerare salute e sicurezza come una spesa discrezionale, un privilegio accessorio, e comprendere quanto queste possano avere un impatto sulla resilienza dell’Organizzazione.

È importante capire che investimenti intelligenti e strategici nella salute e nel benessere del personale sono ben più che buone norme di gestione: sono un aspetto fondamentale di ciò che fa prosperare un’azienda.

Ma qui arriviamo al nodo cruciale: questa idea deve tradursi in una strategia concreta, non può restare soltanto uno slogan. Dobbiamo andare oltre ai traguardi facili, come sedie ergonomiche, abbonamenti in palestra e app di tendenza, perché, sebbene accedere a queste offerte sia importante, consente di arrivare solo fino ad un certo punto.

Dipendenti diversi hanno esigenze differenti e il giusto supporto varia da persona a persona, perciò non possiamo fare affidamento su un approccio dall’alto verso il basso per progettare i benefit. Al contrario, dobbiamo creare un futuro del lavoro in cui le Organizzazioni forniscano soluzioni per il benessere armoniche, che rispondano alle esigenze fisiche, sociali, emotive, professionali e finanziarie della forza lavoro. Le aziende falliscono in parte perché esiste un divario comunicativo tra ciò che è offerto ai dipendenti e ciò che questi utilizzano. Colmare questo divario è una questione tanto di leadership quanto di dialogo con la propria forza lavoro. Abbiamo bisogno di leader che considerano la resilienza un aspetto centrale per attività buone e sostenibili, e che sono disposti a condividere la responsabilità di raggiungere questo obiettivo con i loro collaboratori. Dal nostro osservatorio vediamo che le Organizzazioni progressiste fanno esattamente questo. Ogni anno sempre più persone abbandonano le gratifiche simboliche, a basso coinvolgimento (quindi, di basso valore) e adottano un approccio strategico verso salute e benessere, che riguarda le persone e le strategie aziendali. Queste aziende lungimiranti traggono reali vantaggi dagli investimenti nelle iniziative relative a salute e benessere: queste le rendono luoghi di lavoro più capaci di trattenere i talenti, di adattarsi ai cambiamenti e anche luoghi caratterizzati da una forza lavoro più felice, in salute e produttiva.

Questo report celebra le Organizzazioni che allineano i loro obiettivi, le strategie relative al personale e il loro approccio a salute e benessere sul lavoro per creare autentica resilienza della forza lavoro. Esplora le storie delle aziende che hanno investito nei propri dipendenti e grazie a questo hanno gestito bene gravi momenti di incertezza e cambiamenti senza precedenti.

Speriamo inoltre che questo delinei un percorso da seguire, dimostrando che insieme possiamo plasmare un nuovo mondo del lavoro, in cui riconosciamo il ruolo vitale delle aziende per il nostro benessere futuro. Non si tratta di una soluzione a breve termine a un momento di crisi, è una strategia di lungo respiro per migliorare la resilienza della forza lavoro. Vi invitiamo a considerare una transizione a lungo termine verso un nuovo tipo di Organizzazione, resilente e in ascesa: un’impresa Rising Resilient.

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