Il 5, 6 e 7 novembre scorsi si è svolta la terza edizione del Silver Economy Forum, l’evento digitale in cui imprese, professionisti, istituzioni, accademici e associazioni si riuniscono per rivolgersi al target della Silver Economy.

Quest’anno accanto ai numerosi relatori ha partecipato anche Aon, grazie alla presenza di Erica Nagel, Chief Marketing & Communication Officer di Aon Italia che, nella giornata del 6 novembre, è intervenuta nella sessione dal titolo “La silver economy nella società post Covid-19”.

Accanto a Lei numerosi professionisti: Carlo Cottarelli, Direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Visiting Professor all’Università Bocconi, Annachiaro Annino, Lattanzio KIBS, Knowledge Intensive Business Services, Carlo Tenderini, Agente Agenzia Generali Italia di Genova, Luigi Polese, Responsabile Area Specialistica Servizi alla Persona di Umana S.p.A.; tutti moderati da Alessandro Rosina, Ordinario di Demografia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ed editorialista Il Sole 24 Ore.

L’aspetto rilevante che è emerso durante l’incontro è che stiamo vivendo una nuova rivoluzione demografica, con un costante invecchiamento della popolazione dettato da una maggiore longevità e aumento dell’aspettativa di vita, un incremento delle persone anziane e in età pensionabile, un invecchiamento della popolazione lavorativa e livelli costantemente bassi di fecondità. All’interno del panorama europeo, l’Italia si conferma il Paese con il più alto tasso di over 65 e sappiamo che si tratta di un trend che nei prossimi anni non darà segnali d’arresto, bensì metterà ancora più sotto pressione il Sistema Sanitario Nazionale. Dall’ultimo rapporto “Stato di salute e prestazioni sanitarie nella popolazione italiana” del Ministero della Salute, la popolazione over 65 oggi determina il 37% dei ricoveri ospedalieri e il 49% delle giornate di degenza.

Inoltre, sono molte le persone che dopo i 65 anni iniziano ad avere qualche limitazione o che iniziano ad affrontare l’insorgere di malattie croniche; il tutto aggravato molto spesso da risorse economiche che non sono sufficienti per le cure o le visite mediche necessarie.  È sufficiente pensare alla media delle pensioni nelle varie zone italiane: € 1.018,00 al Nord, € 908,00 al Centro, e 709,00 al Sud. (Rapporto Annuale ISTAT 2019).

Viviamo quindi un vero e proprio paradosso: invecchiamo ma siamo poco tutelati. Cosa fare, dunque, per invertire questo andamento? Le soluzioni nel prossimo scenario potrebbero essere tre:

  • Investire sulla prevenzione

Investire sulla prevenzione premia! I dati dimostrano che le Regioni che realizzano attività di prevenzione in maniera incisiva riescono ad ottenere risultati evidenti: – 2,7% l’anno il tumore al polmone per gli uomini; – 4,1% l’anno il tumore alla cervice uterina; – 20% le morti per malattie croniche come diabete e problemi cardiovascolari (Osservatorio Nazionale della Salute nelle Regioni Italiane, 2018). Il primo passo è dunque sensibilizzare i target più giovani sull’importanza di avere uno stile di vita salutare e incentivare la diffusione di misure preventive che possano influire sulla salute complessiva della persona: fisica e mentale.

  • Creare una rete di modelli sociali, organizzativi e finanziari che possano fornire tutela e assistenza agli over 65

È vero che la popolazione sta invecchiando, ma sono molti gli over 65 che sono ancora intraprendenti, in salute, con disponibilità di risorse economiche e di tempo libero. Ecco che allora il target delle persone senior influenza sempre più l’offerta di numerosi settori economici, andando così a generare quella che viene definita la Silver Economy. Nei prossimi anni questa tendenza sarà ancora più evidente e le imprese dovranno saper rispondere alle esigenze di questo specifico target, modificando il proprio mindset e ampliando la propria offerta commerciale. In questo modo il Silver Tsunami, ovvero il costante invecchiamento della popolazione mondiale, potrà creare nuove potenzialità e generare una nuova crescita economica.

  • Fare in modo che il comparto assicurativo fornisca adeguata copertura sul fronte delle polizze

Nei prossimi anni il settore assicurativo sarà chiamato a svolgere sempre più un ruolo di complemento al Welfare State, con la creazione di modelli di garanzia modulari per coperture All Risk. Ciò vorrà dire che le nuove soluzioni assicurative dovranno essere in grado, con un solo contratto, di rispondere a tutte le esigenze della persona: forme di previdenza, polizze sanitarie, esigenze di risparmio. Ma, ancora di più, le Compagnie Assicurative dovranno dar vita a una vera e propria evoluzione del proprio“essere”, trasformandosi da strumento di gestione delle emergenze a strumento di pianificazione lungo l’intero ciclo di vita della persona: un’evoluzione che dovrà legarsi a un’attività di sensibilizzazione e di educazione delle persone alla cultura assicurativa!

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