Durante il periodo di lockdown, molte aziende si sono ritrovate a dover ricorrere allo Smart Working e a dover scegliere, magari in breve tempo, una piattaforma di videoconference che permettesse loro di connettersi con colleghi e personale esterno e di mantenere l’operatività da remoto. Le piattaforme a disposizione sono diverse, ma è bene ricordare che in un contesto aziendale e professionale non tutti gli strumenti sono in grado di garantire un adeguato livello di tutela della privacy.
Quali sono i rischi di una videoconferenza non sicura?
Se l’adozione di un sistema di videoconferenza risulta fondamentale per l’attività professionale, soprattutto per il lavoro da remoto, allo stesso modo è importante valutare la sicurezza del servizio a cui si fa affidamento. Con l’incremento della modalità Smart Working, infatti, i dati aziendali hanno iniziato ad entrare anche all’interno delle reti casalinghe, che spesso non presentano un adeguato livello di protezione e che mettono a rischio la sicurezza delle organizzazioni stesse. In un momento come quello attuale, inoltre, gli strumenti più a rischio dei cyber criminali sono proprio quelli che utilizziamo con più frequenza; diventa così fondamentale prestare attenzione agli strumenti scelti e verificarne l’affidabilità.
Il primo passo importante che ogni impresa può implementare è quindi l’adozione di una VPN, in cui si crea un canale di scambio dati incomprensibile all’esterno e che consente la tutela delle informazioni aziendali. Inoltre, bisogna fare attenzione ai sistemi di videoconferenza non professionali, con i quali può accadere che la comunicazione venga criptata per l’esterno, ma non per la piattaforma stessa. Cosa significa? Che la piattaforma potrebbe potenzialmente ascoltare, registrare e rivendere le informazioni intercorse durante la videoconferenza, con il rischio che utenti terzi possano accedere senza invito a tutti i dettagli della conversazione.
Come fare per essere sicuri che un sistema di videoconferenza sia affidabile? L’aspetto più importante è il rispetto della normativa sulla Privacy, ovvero:
• gestione delle informazioni rispetto a parti terze;
• crittografia end-to-end dei meeting;
• memorizzazione delle informazioni personali;
• geolocalizzazione dei partecipanti;
• rispetto delle normative sulla privacy dei dati (GDPR).
La possibilità di adottare sistemi professionali di videoconferenza ha, quindi, due risvolti fondamentali ai quali prestare attenzione: la qualità del servizio e la sua sicurezza, nel rispetto di tutti gli standard normativi per l’organizzazione e per tutti gli interlocutori coinvolti.
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