Contesto economico

Il settore Acciaio in Italia sta vivendo una ripresa della produzione sui livelli 2019, ma con prezzi molto superiori a quelli pre-pandemici; tale aumento è dovuto in particolare alla crescita della domanda internazionale, alla scarsità di alcune materie prime e ai maggiori costi di trasporto. Questa combinazione ha generato un aumento dei valori di fatturato ben al di sopra dei numeri registrati nel 2019. Le aziende del settore si sono quindi trovate a gestire esposizioni su crediti commerciali in forte aumento e a dover gestire un incremento dell’esposizione al rischio di mancato pagamento.

Contesto assicurativo

L’assicurazione del credito rimane uno degli strumenti maggiormente utilizzati per ridurre i rischi di mancato incasso dei crediti commerciali. Le coperture disponibili hanno subito delle riduzioni sostanziali nel corso del 2020, a causa delle mutate politiche di affidamento da parte del mercato assicurativo, in parte compensate dalla garanzia statale messa in campo nel contesto del Decreto Rilancio. All’inizio del 2021 le aziende attive nel settore dell’acciaio si sono quindi trovate a fronteggiare un mercato con valori in grande espansione, ma con coperture molto al di sotto delle esigenze. Nel corso dell’anno le politiche di affidamento del mercato assicurativo sono via via diventate più accomodanti grazie ai segnali di ripresa economica e ai dati trimestrali/semestrali delle aziende che hanno registrato un rimbalzo positivo rispetto al 2020, che invece aveva patito bilanci in peggioramento. Al momento dal nostro osservatorio registriamo un aumento delle capacità assicurative al di sopra dei livelli del 2019 (dati Aon Trading Desk). Il momento positivo si osserva anche nella qualità dei crediti. I mancati pagamenti nel settore Acciaio sono ad oggi su livelli molto bassi, anche se è ancora difficile prevedere come sarà l’andamento nei prossimi 6/12 mesi. Anche la disponibilità delle materie prime rimane una fonte di incognite, e rappresenta uno dei principali rischi a cui le aziende stanno guardando con attenzione.

Comportamento delle aziende

Lo scorso luglio, Aon ha condotto un’analisi sui comportamenti che le aziende adottano per gestire il rischio di mancato pagamento da parte dei clienti. Lo studio ha coinvolto numerose aziende italiane del settore acciaio, rappresentative di circa 15 miliardi di Euro di fatturato complessivo. La gran parte delle aziende (95%) ricorre all’assicurazione del credito come principale strumento per la gestione e riduzione del rischio credito, in quanto permette sia di trasferire al mercato il rischio di mancato pagamento sia di beneficiare di una valutazione e monitoraggio costante di tutto il portafoglio clienti, grazie alle capacità di analisi condotta da professionisti esperti e all’accesso al ricco database informativo delle compagnie di assicurazione. Tra le aziende che si assicurano, i due terzi si coprono con un solo assicuratore, mentre un quarto del campione utilizza anche coperture integrative (anche note come “top up”) per aumentare la capacità assicurativa disponibile. Il 10% delle aziende invece utilizza una combinazione di due o più assicuratori in modo da ottimizzare i livelli di copertura disponibili. Le aziende utilizzano anche strumenti di copertura del rischio integrativi rispetto all’assicurazione: la grande maggioranza delle aziende intervistate ha indicato le garanzie bancarie e le lettere di credito come strumento secondario, mentre un 10% del campione utilizza maggiormente l’anticipo come strumento di tutela. Nel contesto di mercato attuale, tuttavia, le coperture assicurative e gli altri strumenti secondari possono risultare non sufficienti per la copertura totale dei rischi generati dalle crescenti esposizioni verso i clienti. I player che vogliono cogliere tutte le occasioni commerciali devono pertanto accollarsi una quota di rischio e quindi dotarsi di procedure per la valutazione di affidamenti aggiuntivi il cui rischio rimane a carico dell’azienda. Nel nostro studio è emerso che solo il 10% del campione non ammette, salvo casi eccezionali, affidamenti a proprio rischio, mentre il 90% delle aziende considera positivamente l’assunzione del rischio credito, perché supportata da un adeguato processo di verifica. La metà di queste aziende è disposta a deliberare un fido a proprio rischio solamente se per quel cliente è già presente una copertura assicurativa o una garanzia bancaria, mentre un’altra metà è disposta a farlo anche in assenza totale di copertura. Le procedure a supporto dei processi di delibera di un fido interno possono considerare diverse informazioni, come l’esperienza commerciale con il cliente, report informativi, bilanci; la maggior parte delle aziende utilizza tutte queste informazioni in modo da prendere decisioni quanto più accurate. La decisione ultima di approvazione di un fido interno spetta solitamente alla direzione finanziaria (con il supporto della direzione commerciale) oppure all’amministratore delegato. E’ comunque fondamentale dotarsi di una credit policy adeguata che consideri tutte le fasi di gestione del rischio credito, a partire da quella assicurativa fino all’eventuale delibera di un fido interno.

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Credit risk management in the steel sector

Economic context

The steel sector in Italy is going through a recovery with production close to 2019 in terms of tons, but with much higher prices than pre-pandemic levels; price increase is mostly due to the growth in international demand, the scarcity of some raw materials and higher transportation costs. This combination generated an increase in revenues well above the figures recorded in 2019. As a result, steel producers and distributors have found themselves managing sharply rising trade receivable exposures and facing increased exposure to non-payment risk.

Insurance context

Credit insurance remains one of the tools most widely used to reduce the risks of non-payment of trade receivables. The available insurance capacity suffered a substantial reduction during 2020, since the insurance companies adapted the underwriting policies to the worsened market conditions; such cover reduction was partly offset by the state guarantee put in place in the context of “Decreto Rilancio”. At the beginning of 2021, companies operating in the steel sector were exposed to rapidly increasing receivables value, but with insurance coverage fallen far below requirements. Over the course of the year, the insurance market’s underwriting policies have gradually become more accommodating, thanks to the signs of economic recovery and the quarterly/semi-annual financial reports that showed a positive rebound compared to 2020, which had instead suffered worsening balance sheets. According to our studies we are seeing an increase in insurance capacity above 2019 levels (Aon Trading Desk data). The positive momentum is also reflected in the quality of receivables. Payment defaults in the steel sector are at very low levels to date, although it is still difficult to predict how the trend will be in the next 6 to 12 months. The availability of raw materials also remains a source of uncertainty and represents one of the main risks companies are looking at carefully.

Business behavior

Last July, Aon conducted an analysis about the companies’ behavior in managing non-payment risk from customers. The study involved a number of Italian companies in the steel sector, representing around €15 billion in total turnover. The majority of companies (95%) use credit insurance as their main tool for managing and reducing credit risk, as it allows them both to transfer the risk of non-payment to the market and to benefit from a constant assessment and monitoring of their entire client portfolio. The risk monitoring and assessment is done by experienced credit analysts and based on the rich information database of insurance companies. Among businesses that rely on insurance, two thirds cover themselves with a single insurer, while a quarter of the sample also use supplementary cover (also known as “top up”) to increase available insurance capacity. Another 10% of companies use a combination of two or more insurers in order to optimize available coverage levels. Companies are also using supplemental risk coverage tools in addition to insurance: the vast majority of companies surveyed cited bank guarantees and letters of credit as secondary tools, while a 10% of the sample use advance payments more as a protection tool. In the current market environment, however, insurance and other secondary instruments may not be sufficient to cover all the risks generated by growing client exposures. According to our study only 10% of the sample do not allow credit facilities at their own risk, while 90% of companies are open to carry a portion of credit risk on their own, provided it is supported by an adequate assessment process. Half of these companies are willing to approve a credit line at their own risk only if that client already has insurance cover or a bank guarantee, while another half are willing to do so even in the total absence of cover on the counterparty. Procedures to support internal credit approval processes consider a variety of information, such as client experience, information reports, and financial statements; most firms use all of this information to make the most accurate decisions. The ultimate decision to approve an internal overdraft usually rests with the finance department (with the support of the commercial department) or the managing director. It is important to have an adequate credit management policy that considers all phases of credit risk management, from insurance to the approval of an internal credit line.

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