A female leaning against the wall looking down in a hallway with blurred background in Alcatraz Island, SF.

La pandemia da COVID-19 ha avuto un forte impatto su tutti i settori sociali ed economici, senza risparmiare nessuno. Come in tutti i periodi di crisi, però, a risentirne maggiormente sono state le categorie deboli e, tra queste, ritroviamo anche quella dei cosiddetti “invisibili”, le persone che soffrono di tossicodipendenze e che si sono ritrovate a vivere in una situazione di confinamento e distanziamento sociale che si è rivelata molto più difficile del previsto.

Non sono ancora disponibili dati concreti che testimonino l’aumento effettivo dell’uso di sostanze stupefacenti durante il periodo di pandemia, ma sicuramente l’isolamento, la noia, l’ansia e la paura sono tutti fenomeni che hanno incoraggiato il consumo di sostanze che creano dipendenza. Ecco allora alcuni trend che le istituzioni e le strutture competenti hanno rilevato in questo primo semestre del 2020 e che fanno pensare ad un aggravamento della situazione sociale.

Nuovi canali di distribuzione

Come dichiarato dalle istituzioni italiane, se i dati non confermano l’aumento di utilizzo delle sostanze, sicuramente però rilevano un cambiamento nella riorganizzazione del sistema di distribuzione, che si è appoggiato molto di più ai canali digitali, al deep web e alle consegne tramite spedizione diretta. Basti pensare che a Roma sono stati intercettati gruppi Whatsapp utilizzati per operazioni di compravendita e un call center con veri e propri orari di apertura in cui far incontrare domanda e offerta.

Aumento del rischio di overdose

Come ha affermato Daniel Ciccarone, professore alla Facoltà di Medicina dell’Università della California, “le overdose aumentano, paradossalmente, al diminuire dell’offerta.” Sembrerebbe, infatti, che nei periodi di scarsa disponibilità di merce sul mercato, le persone che soffrono di dipendenze tendano a passare all’utilizzo di sostanze che conoscono ancora meno o a cambiare addirittura le proprie abitudini di dosaggio, aumentando la probabilità del rischio di overdose.

Sempre più alla ricerca di evasione

Negli ultimi mesi la ricerca di evasione dalla noia quotidiana ha colpito più o meno tutti. Le persone più fragili e con più possibilità di cadere nel circolo delle dipendenze, però, si sono spesso appoggiate a forme di evasione pericolose e facilmente raggiungibili, come ad esempio alcool e gioco d’azzardo. Ecco allora che queste attività possono diventare, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale, la via di fuga per allontanarsi da ansie, preoccupazioni, tensioni e per ricercare una apparente stabilità.

Aumento della dipendenza da alcool

Quando si citano le sostanze che creano dipendenza si pensa immediatamente alle forme più tradizionali di droga: cannabis, cocaina, eroina od altro. Spesso l’alcool non rientra in questa categoria nell’immaginario collettivo, forse perché facilmente raggiungibile su uno scaffale di un qualsiasi supermercato o perché sostanza del tutto legale. Sono sempre più le persone che abusano di sostanze alcoliche e l’ultimo Osservatorio sulle tossicodipendenze di San Patrignano lo conferma: oltre il 40% delle persone che entrano in Comunità soffrono di abuso di alcool e quasi tutti oggi sono persone che presentano più di una dipendenza. Per leggere l’articolo completo sull’Osservatorio di San Patrignano cliccare qui.

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